V5 – G13/14/15 • Vis
G13_ Oggi giornata caldissima; spendo parte della mattinata a completare del lavoro extra VIC.
Visito il cantiere prima di pranzo. Il pavimento procede ma troppo lentamente. La squadra fidata lavora in effetti benino, e per incoraggiarli sciorino svariati “kazi nzuri”, ma sono solo in due.
Ovin il falegname intanto ha iniziato a montare i pannelli, che sono molto belli. Constato che le stuoie in bambù sono state montate nei pannelli ognuna secondo una direzione diversa, e la cosa mi fa un po’ strano ma secondo Elisa non è qualcosa che si nota granché. Adesso però lo sapete e vedrete il difetto anche voi.
Mihayo lavora secondo i suoi tempi, fa gli affaracci suoi ma viene disegnando. È un artista e non va pressato.
Viene fuori che la paglia acquistata per ricoprire i sette banchi del mercato non è assolutamente sufficiente, quindi questi sono ancora sguarniti. Peggio ancora, il fundi incaricato di occuparsene non ha niente da fare e quindi se ne sta seduto su un muretto coi piedi ciondoloni.
G14_ Alle nove, Mihayo passa all’UEMC con un sacchetto di farina per fare la polenta ugali, che ieri gli avevo chiesto di portarmi dal villaggio già che per lui è di strada. Stampo un foglio in cui ho riportato le misure della spaziatura delle lettere per ogni parola da dipingere, poi andiamo insieme al cantiere. Tutta la mattina è dedicata al delicato compito di trasferire la corretta formattazione sulla facciata del VIC. Sin dal 2013 i testi sul fronte e su tutti gli elaborati grafici relativi al VIC utilizzano il font “Antipasto” al quale col tempo mi sono affezionato. Adesso si tratta di riprodurlo senza sgradevolezze: problemi solo per amanti della calligrafia. Ci vuole una buona giornata, e intanto seguo i lavori di posa del pavimento che continuano lenti ma – spero – inesorabili.
Alla sera portiamo avanti il lavoro sulla brochure del VIC, che ha la duplice funzione di descrivere il progetto di cooperazione che lo ha generato e di costituire una guida all’esposizione ospitata all’interno. Alla sera Silvia, Pierluigi e Pima tornano da Dar es Salaam stanchi come si conviene a chi ha appena fatto nove ore di auto sotto il sole.
G15_ Anche Tarimo torna dalla sua trasferta. Il pavimento è quasi finito nell’edificio principale ma bisogna ancora ripulirlo, operazione che si svolgerà a spazzola e olio di gomito. Avrei voluto iniziare a portare gli schermi e montarli sui loro supporti, ma oggi non sarà certamente possibile.
Tra l’altro trovo il pittore che sta rinfrescando le pareti dei vecchi gabinetti esterni che si trovano vicino alla biglietteria, per ordine di non so quale genio dell’amministrazione capace. Fuori discussione che ne avessero un disperato bisogno, ma dalla mia parziale prospettiva avrei preferito non perdere tempo ed occuparsi del VIC che va inaugurato tra una settimana. Propongo un po’ a tutti di spostare l’inaugurazione ai gabinetti ma proprio non raccolgono.
Ad un certo punto della giornata, da parte Tanapa mi propongono di rifare da capo la scritta esterna di colore verde e ho la tentazione di strozzarli. Mihayo ci lavora da tre giorni e, come gli ho ripetuto un paio di volte, è l’unico che mi da delle gioie questa settimana: la scritta bianca Visitor Information Centre per i miei gusti è perfetta.
Il pavimento nel primo primo edificio è praticamente pronto. Nel frattempo, per quanto a malincuore, abbiamo preso la decisione di rimuovere tutti i vetri dalle finestre e sostituirli. Durante la fase di pulizia infatti molti si sono rotti e moltissimi graffiati. Le finestre stesse sembrano uscite da una guerra e così sarà più facile ripristinare il loro colore. Tarimo programma di passare la serata al lavoro sul posto.