
V3-G3 Out of the blue
Ci svegliamo senza troppa fretta verso le otto. Pima, che anche lui ha viaggiato ieri da Dar ma ad ora tarda, arriverà tra non molto. Scopro invece che Dudu verrà soltanto domani. Conosco Arafat, altro collaboratore locale Mazingira.
Andiamo al parco per vedere finalmente lo stato del cantiere. Il vic è blu! Teli di plastica avviluppano l’intero fabbricato. Questo perché, dopo aver prodotto i mattoni, l’idea generale sul posto è stata quella di procedere con l’edificazione delle murature, sebbene nessuno avesse ancora le idee chiare su come procedere per la costruzione del tetto sulla base dei miei disegni. E a seguito dell’assenza di un interlocutore locale che invece ci era stato promesso, si sono prodotte le lungaggini che hanno tanto posticipato il mio terzo viaggio. Per questo, con l’avvicinarsi delle piogge, è sembrato utile proteggere le nude pareti in blocchi di terra compressa. Io avevo raccomandato di coprire la cima con dei teli e di proteggere la base dei muri da possibili ristagni d’acqua. Il risultato è ben più zelante (e costoso) di quanto mi aspettassi, ma i muri sono stati decisamente al sicuro. Oltretutto la stagione è stata molto secca.
Guardo dettagli qua e la. Prendo qualche misura. Mi aggiro per le stanze ormai delimitate per assaporarne finalmente le dimensioni reali. La maggior parte del progetto, per dire così, c’è. Appare tutto molto grezzo, ma è così che deve essere. I costruttori si sono presi qualche licenza su cui sorvolo, niente che abbia davvero compromesso il senso o il funzionamento del VIC.
In tarda mattinata ci rechiamo a Ruaha per fare un po’ di spesa al villaggio perché all’alloggio non abbiamo davvero nulla e perché Silvia ha bisogno di passare in banca, un luogo pieno di buffissime decorazioni natalizie. Pranzo in una botteghina prima di fare la spesa: un pesciolino di fiume arrostito, verdure varie e fagioli, poi un giro al mercato a fare scorte.
Torniamo a Mang’ula dove passo ciò che resta del pomeriggio a discutere con Pima della lista dei materiali da acquistare. Ci sono ancora alcune componenti la cui nomenclatura non è chiara. Mesi fa ho codificato ogni singola parte che costituisce il tetto descrivendone la costruzione in un unico documento che ho chiamato “Roof design summary”. Anche questo non è bastato per ottenere delle risposte esaurienti: bisognava essere presenti, e per questo sono qui.
Oltre a questo, dobbiamo trovare una strategia di gestione dei fondi: le procedure di stanziamento da parte della PAT sono molto lente, e fare acquisti in modo repentino si rivela a volte un problema.
La sera ceniamo insieme a Francesco, arrivato anche lui a Mang’ula questa volta accompagnato dalla famiglia. Chiacchieriamo del più e del meno bevendo una lager Serengeti, mentre i bambini sbadigliano spossati dal caldo della giornata ma soprattutto dagli emozionanti incontri con elefanti e leoni.
Ciao Flavio, mi sembra che il bilancio sia positivo. GO ON!
Io però aspetto ancora prima di fare bilanci! Ti farò sapere..!
Obviously, gold at the moment!